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Channel: famiglia vs unioni di fatto – Giuliano Guzzo
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I 50 anni del divorzio, una tragedia spacciata per conquista

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Su una cosa siamo tutti d’accordo: l’introduzione dell’istituto del divorzio, avvenuta mezzo secolo fa, ha cambiato la società italiana. D’accordo, ma in bene o in peggio? Siccome quasi nessuno si sbilancia, lo faccio io che non ho granché da perdere: in peggio. La fine del matrimonio rappresenta infatti un evento correlato a spiacevoli realtà fra quali maggiori rischi di ansia e depressione, aumento del rischio di abuso di alcol, di suicidio, ictus, polmonite, cirrosi epatica e cancro (Psychological Science, 2009; Journal of Epidemiology & Community Health, 2000; Psychological Medicine, 1997; Journal of Family Studies, 1995; The Sociological Quarterly, 1990; Social Science and Medicine, 1983).

In estrema sintesi, il divorzio è una “conquista sociale” – così capita ancora di sentirla di presentare – che, in chi la sperimenta, accresce il tasso di mortalità del 23% (Psychosomatic Medicine, 2015). Per non parlare poi dei figli: i bambini che crescono con un solo genitore hanno il triplo di probabilità, rispetto agli altri, di andare male a scuola nonché il doppio di soffrire di disturbi psichici (International Journal of Law, Policy and the Family, 1998; Demography, 1990). Tutto ciò, dulcis in fundo, presenta pure costi sociali devastanti che anni fa, per i soli Stati Uniti, furono stimati in 112 miliardi di dollari annui (Institute for American Values, 2008). Mi pare quindi che i 50 anni del divorzio, più che da ricordare, siano dolorosamente da commemorare.

Giuliano Guzzo


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